L’aggressione contro un ragazzo autistico colpisce l’intera comunità
Questa aggressione non riguarda solo il ragazzo che l’ha subita, ma colpisce tutte le persone autistiche e le loro famiglie. Noi genitori viviamo ogni giorno con la paura che i nostri figli possano essere derisi, esclusi o, peggio ancora, aggrediti. Questa paura è diventata realtà per una famiglia che oggi si trova a raccogliere i pezzi di un’esperienza terribile.
Le persone autistiche già affrontano enormi sfide nella società. L’incomprensione, il pregiudizio e la mancanza di inclusione sono realtà quotidiane. Essere vittime di violenza fisica è un livello inaccettabile di brutalità che non possiamo tollerare.
Le conseguenze psicologiche e sociali di queste aggressioni
Chiediamo al sistema sanitario di Fermo e al Comune di Fermo di farsi carico, con personale competente ed esperto in autismo, di aiutare questo ragazzo e la sua famiglia a superare questo trauma.
Un atto di violenza come quello accaduto a Fermo lascia segni profondi, non solo sulla vittima, ma su tutta la comunità delle persone autistiche. Per il ragazzo aggredito, le conseguenze possono essere devastanti: la paura di uscire di casa, la perdita di fiducia negli altri, l’isolamento sociale, l’ansia e il senso di insicurezza che possono accompagnarlo per tutta la vita.
Per molte persone autistiche, il mondo è già un luogo ostile, dove spesso vengono escluse, fraintese o trattate con sufficienza. Subire un’aggressione così violenta non fa altro che rafforzare la percezione che non ci sia spazio per loro, che il rischio di essere derisi o attaccati sia una costante. Anche le forme meno evidenti di violenza, come il bullismo scolastico o la derisione quotidiana, creano ferite invisibili che spesso restano aperte per anni, minando l’autostima e la fiducia nel prossimo.
Questi atti di aggressione non sono mai ‘solo uno scherzo’ o episodi isolati. Sono la punta di un iceberg di discriminazione e mancata accettazione che porta le persone autistiche a sentirsi sempre più sole e vulnerabili. È inaccettabile che nel 2025 esistano ancora ragazzi costretti a vivere con il timore di essere maltrattati solo perché sono diversi dalla maggioranza.
Servono azioni concrete, non solo parole
Le istituzioni devono agire immediatamente. Non bastano le dichiarazioni di solidarietà: servono azioni concrete. Chiediamo:
- Giustizia per questo ragazzo e per la sua famiglia. Gli aggressori devono rispondere delle loro azioni, senza sconti.
- Maggiore protezione per le persone autistiche. Le scuole e le comunità devono essere luoghi sicuri, dove nessuno debba temere di subire violenza.
- Più sensibilizzazione sull’autismo. Questa aggressione dimostra quanto ancora sia radicato il pregiudizio e la mancanza di rispetto verso le persone autistiche.
- Un impegno concreto contro il bullismo. Non possiamo permettere che episodi di esclusione, derisione o violenza, in qualsiasi forma, continuino a essere tollerati.
Aggressione contro un ragazzo autistico: non restiamo a guardare
Chiediamo che questo episodio non venga archiviato come un semplice fatto di cronaca. I media devono continuare a parlarne, e le istituzioni devono assumersi la responsabilità di garantire che la giustizia venga fatta e che simili episodi non accadano più.
Invitiamo ogni cittadino a farsi parte attiva nel contrastare il bullismo e la violenza. Non basta indignarsi: servono azioni concrete, a partire dalla segnalazione di episodi di discriminazione fino al supporto alle famiglie che subiscono situazioni di esclusione e violenza.
Come associazione, ci impegniamo a fare tutto il possibile per evitare che episodi simili si ripetano. Ma non possiamo farcela da soli: serve l’impegno di tutta la società. Invitiamo le famiglie, le scuole, le istituzioni e chiunque abbia a cuore la giustizia a mobilitarsi con noi. Non permettiamo che questa aggressione cada nel dimenticatoio.
Le persone autistiche meritano di vivere senza paura. Questa non è solo una battaglia per un ragazzo di 16 anni: è una battaglia di civiltà che riguarda tutti noi.
Marie Helene Benedetti
Presidente dell’associazione Asperger Abruzzo